Pellegrinaggio UNITALSI a Pompei

05-11-2016

Omelia, Pompei, pellegrinaggio UNITALSI lucana, 5 nov. 2016

Carissimi fratelli e sorelle iscritti alla benemerita UNITALSI lucana, carissimi responsabili e assistenti sacerdoti, medici e infermieri, dame di Lourdes e volontari, parenti e amici, pellegrini tutti in questo Anno Santo del Giubileo straordinario. Un saluto fraterno e deferente al vescovo prelato di Pompei mons. Tommaso Caputo, al rettore di questo rinomato Santuario della Madonna del Rosario, ai sacerdoti ivi operanti e qui presenti concelebranti, alle suore e a tutto il personale del santuario. Un saluto carissimo a voi numerosi fratelli e sorelle sofferenti e ammalati, qui pervenuti in pellegrinaggio.

“La gioia della misericordia”, questa la traccia di meditazione e di preghiera indicata per questa magnifica giornata. Siamo qui, ai piedi della sacra immagine della Madonna: lei ci accoglie e ci dona la corona del rosario, ci invita alla preghiera. Anche il divino Bambino Gesù ci offre la corona del rosario per meditare i misteri della sua vita, morte e risurrezione e conseguire misericordia, indulgenza, pace e salvezza, tramite il sacramento della Confessione sincera dei nostri peccati e la Comunione con il suo Corpo santissimo e il suo Sangue prezioso.

Abbiamo ascoltato le letture bibliche: la Madonna, come l’antica regina Ester, e molto più di essa, ci guarda con occhio materno e invoca per noi suo Figlio, il vero e unico sovrano, Signore del cielo e della terra. Anche noi, come l’antico popolo d’Israele in esilio, siamo in costante e imminente pericolo, anche noi cerchiamo rifugio, difesa e aiuto presso il Signore, che libera quanti si compiacciono in lui sino alla fine. Dalle labbra di questa dolce Regina, di questa Madre di misericordia, sentiamo la preghiera che si eleva a suo Figlio: “Accorri in loro aiuto, perché non hanno nessun altro che te, Signore, mio Dio, liberali dalle mani dei loro nemici, muta in esultanza il loro lutto e in salvezza i loro dolori. Signore, mostrati; manifestati, o Signore!”. Ancora la sentiamo questa Regina, nella casa di Elisabetta, quando nel suo cantico del Magnificat, esclama: “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo Nome: di generazione in generazione si stende la sua misericordia su quelli che lo temono”.

La santa Vergine ci invita alla conversione e al santo timore di Dio, che è santo amore e affettuoso rispetto per la sua infinita bontà: solo cosi potremo avere la sua misericordia, affinché realizzi anche in noi grandi cose di santità e giustizia. Il Signore, ricco di misericordia, perdona chi vuol essere perdonato e si converte a lui con tutto il cuore.

Anche noi siamo qui, in questo splendido santuario di Pompei, come a Cana di Galilea. C’è Gesù lo Sposo, c’è Maria la Madre. Nella festa della nostra vita ad un certo punto viene a mancare il vino della gioia e della speranza, si affievolisce la fede, si riduce la carità, ci sentiamo soli e deboli, tristi e oppressi. Ed ecco la Madre: “Figlio, non hanno più vino!”. Si, i nostri copri non hanno più salute, la nostra anima è affranta e depressa, le nostre case sono distrutte dal terremoto, le famiglie dal tradimento e dalla violenza, i nostri figli e i nostri giovani sono disorientati e delusi, le nostre vite assalite dall’egoismo e dalla chiusura, la nostra società racchiusa dalla crisi spirituale e umana, tanti popoli sono decimati dalla fame, dalla sete, dalla guerra, dal terrorismo. Non abbiamo più il tuo vino buono e nuovo, o Signore!

La Madonna è vigile su di noi e ci dice:”Fate quello che vi dirà mio Figlio”! La Madre ci infonde coraggio, ci invita a fidarci e ad affidarci al suo Figlio Gesù, vero Dio e vero uomo, che trasforma la nostra acqua, ormai stantia, in vino nuovo brillante e salutare, cioè la manifestazione della sua ora di salvezza, di guarigione, di grazia, di gloria. I suoi discepoli credettero in lui. Siamo anche noi qui per rinnovare e proclamare la nostra fede in Lui, Gesù Cristo nostro Salvatore, nel Padre onnipotente e nello Spirito Santo amore. Si china sulle nostre ferite e versa l’olio della speranza e il vino della gioia: per intercessione della sua SS. Madre ci doni, il sollievo delle sofferenze fisiche, la pace dell’anima, il coraggio di proseguire il cammino, l’abbandono alla sua santa volontà. Grazie bella Madre Maria, grazie nostro amabile Signore Gesù Cristo.