Venerdi 2 agosto ad Acerenza, in una Cattedrale gremita e in festa l’Accolito Alessio Franzè, futuro sacerdote, ha compiuto l’ultimo passo di avvicinamento all’Ordinazione presbiterale.
« Alessio ha desiderato questo giorno di perdono, di riconciliazione, di pace, per ricevere il sacramento dell’Ordine nel grado del diaconato. Ha voluto questo giorno in cui si ricorda quando il diacono S. Francesco, presso la sua cara chiesetta della Porziuncola, avendo la visione di Cristo redentore, con la Vergine supplicante, coronata dagli angeli, si sentì chiedere dal Signore cosa desiderasse. Il Poverello di Assisi rispose che l’unica sua richiesta era il perdono per la salvezza dei peccatori.
Che indicazione eloquente per tutti noi e per la diaconia della Chiesa nel mondo e per il mondo, pur non essendo del mondo: anime, anime, persone con la loro dignità infinita, fratelli e sorelle, non concorrenti o avversari».
Nella celebrazione solenne dell’Ordinazione diaconale, conferita per l’imposizione delle sue mani e la preghiera, l’Arcivescovo dice così ai moltissimi che gremiscono il duomo e soprattutto al giovane candidato al Diaconato.
Sull’altare maggiore della Cattedrale, concelebrano i reverendi sacerdoti, tra i quali i superiori formatori e direttori spirituali del Seminario Maggiore di Potenza, il Capitolo dei Canonici e il parroco della parrocchia cattedrale di Acerenza, i diaconi, i seminaristi i ministri e i ministranti.
Nella navata centrale non manca qualche fascia tricolore, il sindaco di Acerenza, di Palazzo San Gervasio e di Calvello, insieme alle autorità militari, il Capitano e il Maresciallo del Comando Compagnia di Acerenza, le suore, i genitori dell’Accolito, Pasquale e Nicoletta, sorelle e familiari, i fedeli delle parrocchie di Palazzo S. Gervasio, di Calvello ed altre comunità legate al cammino vocazionale di Alessio
Dopo la presentazione e l’elezione del candidato attraverso il suo “Eccomi”, l’omelia dell’Arcivescovo Francesco che incoraggia il giovane Alessio, indicando la strada da percorrere e il compito del diacono in un tempo non facile come quello attuale.
«Alessio, forza! Ancora sei giovane. La vita umana e il ministero dell’Ordine sacro, anche nel grado del diaconato, come in tutti gli altri gradi, necessita di tempo, di pazienza, di docilità, di cammino, di fede, di ascolto: il Signore, che è venuto per servire e non per essere servito, ti guiderà e ti condurrà alle mete che avrai da raggiungere in questo secolo difficile. Ricordati che ricevi il sacramento del servizio nel Cammino Sinodale, con questa consegna che papa Francesco ci ha donato: comunione, partecipazione, missione.
Comunione con Cristo e la Chiesa, mai in divergenza con alcuno se non per la verità e con carità; partecipazione, ossia mai isolato, ma generoso nell’espletare il tuo incarico a gloria di Dio; missione, ossia sempre attivo e contemplativo nel mandato che la Chiesa, con la luce dello Spirito Santo, dà a ciascuno secondo la propria vocazione e il proprio stato di battezzato»…
Poi, gli impegni dell’eletto, con il suo “Sì, lo voglio”, “Sì, lo prometto” pronunciato davanti all’Arcivescovo, le Litanie dei Santi, sdraiato a terra ai piedi dell’altare maggiore, l’imposizione delle mani sul suo capo e la preghiera di Ordinazione, i riti esplicativi con la vestizione degli abiti diaconali e la consegna del Libro dei Vangeli, quindi l’Arcivescovo scambia con l’ordinato l’abbraccio e il bacio di pace.
E, prima della benedizione finale e del lungo applauso, giunge il grazie e il saluto del nuovo diacono ai presenti alla cerimonia.
Omelia Ordinazione Diaconale – Alessio Franzè 02.08.’24