1 novembre 2017, Cattedrale di Acerenza, omelia.
Carissimi santi, si, mi sto rivolgendo proprio a voi, non soltanto ai nostri fratelli e sorelle canonizzati, le cui belle immagini e statue adornano le nostre chiese, i santuari e le basiliche, le cui sacre reliquie confortano il nostro pellegrinaggio, la cui vita, morte e miracoli ci è di commento sicuro al Vangelo. Si , cari santi, mi rivolgo proprio a voi, grandi e piccoli, uomini e donne. S. Paolo così chiamava i cristiani, i battezzati delle sue comunità. Lo leggiamo nelle sue lettere apostoliche: infatti insegna l’apostolo che nel battesimo Cristo ci ha liberati dal peccato e con il dono della fede noi siamo in grado di seguirlo, di obbedirgli, di viverlo. “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” ( ). Il battezzato e il crismato, nato dalla SS. Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, è un consacrato a Dio santissimo e fonte di ogni santità.
Oggi è la festa solenne di Dio santissimo e purissimo, che aveva creato Adamo ed Eva nella santità e nella purezza; è la festa del Figlio di Dio Gesù Cristo, che incarnandosi e morendo in croce con la sua risurrezione ci ha restituito l’innocenza perduta e ci ha arricchito di grazia e amore per elevarci totalmente al cielo; è la festa dello Spirito Santo, che è Signore e da la vita, la vita per sempre. Festeggiamo dunque tutti i Santi della Chiesa cattolica a gloria e onore della potenza di Dio, del suo amore, della sua luce e della sua pace. Il nostro sguardo si volge al cielo, a Lui, il nostro cielo, al suo regno dove gioisce la santa e nuova Gerusalemme, dove una moltitudine immensa che nessuno può contare loda e glorifica il Signore.
Ma chi sono i Santi? Come dobbiamo essere noi santi? “Questi che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?… “Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti rendendole candide nel sangue dell’ Agnello”. Scrive l’apostolo Giovanni nell’Apocalisse. La grande tribolazione è questa vita terrena, dove camminando nell’amore di Dio e del prossimo, si da testimonianza della santità divina nel martirio quotidiano di fedeltà, obbedienza, coraggio e gioia. La santità di Dio onnipotente, già annunciata e prefigurata dai patriarchi antichi, dai profeti e dai sapienti, che nei secoli scrutarono il giorno in cui il Santo dei santi sarebbe disceso dal cielo come luce levatasi nelle tenebre e gioia per i retti di cuore, fu indicata finalmente dal santo precursore Giovanni Battista sulle rive del fiume Giordano.
Ecco allora la Vergine Maria, Regina dei santi, la più grande tra di noi perché si è fatta piccola serva di fronte alla volontà di Dio, beata la dicono tutte le generazioni; ecco Giuseppe di Nazaret, che nel silenzio e nell’obbedienza prese con sè la sua sposa e custodì con assoluta fede il Redentore ; ecco i santi Apostoli che, scelti dal Signore, si sono uniti a lui nella sequela e hanno annunciato il Vangelo sino ai confini della terra; ecco i martiri che di fronte agli idoli e agli imperatori non tradirono Cristo, ma, desiderosi di essere con lui, esposero il corpo al supplizio, sapendo che neppure un capello del loro capo sarebbe andato perduto. Ecco i santi Padri della Chiesa che in ogni circostanza testimoniarono con la parola e con gli scritti la verità di Cristo, Figlio di Dio e vero Salvatore dell’umanità; ecco i confessori della fede che, in ogni tempo, non si conformarono alla mentalità del loro secolo, ma si trasformarono, rinnovando la loro mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto; ecco tanti pontefici, vescovi, presbiteri e diaconi che nel sacerdozio o nel ministero annunciarono la parola di Dio e offrirono se stessi nella celebrazione dei divini misteri con integrità di vita e lucido esempio per gli altri. Ecco i monaci, le monache, le suore e i frati , i religiosi che negli eremi, nei monasteri, nei conventi, nelle case religiose, seguendo i consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza, per le vie del mondo, sono stati missionari coraggiosi e testimoni della supremazia di Dio sulle cose del mondo; ecco i santi cristiani laici che con il battesimo hanno testimoniato la fedeltà a Cristo nella mondo con il lavoro, il matrimonio e la famiglia, con il servizio alla società e ai poveri; ecco i giovani santi che nel fiore della loro età, ricchi già della sapienza divina, hanno offerto la loro giovinezza a Dio per darci la certezza che dalla bocca dei bimbi e dei lattanti emerge la lode del Signore; ecco i sofferenti e i provati dalla vita che si sono santificati accogliendo con amore e fede il momento della croce senza ribellione o avversione, ma facendo con prontezza la volontà di Dio.
“ Sappiamo che quando egli si sarà manifestato, Noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è”, ci dice ancora l’apostolo Giovanni nella sua prima lettera. La festa di tutti i Santi acquista giustamente questo sapore escatologico: i Santi “pietre vive e preziose scolpite dallo Spirito per la città del cielo”, canta la liturgia. Su questa terra siamo in pellegrinaggio, davanti a noi si staglia la meta dell’eternità, la dimora di Dio con gli uomini, in cui sarà asciugata ogni lacrima e sarà vinta la morte. I fratelli e le sorelle sante ci attendono e ci soccorrono nei pericoli del cammino con la loro potente intercessione. I santi del Purgatorio pregano per noi nella loro speranza certa di giungere alla felicità eterna dopo la loro purificazione ed espiazione. Noi preghiamo per i santi del Purgatorio con affetto e commozione: li aiutiamo con la celebrazione della s. Messa di suffragio, con le penitenze, con le opere di carità, con il nostro continuo pentimento e permanente conversione, con il nostro perdono sincero verso coloro che ci perseguitano e ci fanno del male. Dobbiamo arrivare anche noi alla meta. Il Signore misericordioso ci conceda il Paradiso, il giardino dove si espande il profumo della preghiera dei Santi, che celebrano in eterno la vittoria dell’Agnello immolato, Cristo benedetto nei secoli. E se non potremo giungere subito alla pace del regno dei cieli, se dovremo restare ancora nell’attesa e nella purificazione a causa dell’imperfezione della nostra vita cristiana quaggiù, il Signore abbia pietà di noi, ci mostri il suo volto e mandi i suoi angeli a salvarci per l’intercessione della Regina dei Santi, la Madonna, la Madre della Chiesa.
I Santi hanno lasciato le loro orme, seguendole noi siamo sicuri di arrivare a Cristo e di camminare con Cristo: Quali sono queste orme su cui possiamo camminare sicuri per essere testimoni del Vangelo, dell’ Evangelii gaudium ? Le beatitudini che la bocca divina del Maestro ha pronunciato per donare al mondo il suo stile, la sua identità. Le orme dei santi però sono su quelle di Gesù. E’ lui beato, perché umile e povero in spirito; è il lui beato perche è nel pianto sulla croce; è lui il beato perché mite e umile di cuore; Cristo è beato perche ha fame e sete della giustizia, lui presente nei poveri e nei afflitti; è Cristo il beato perche è misericordioso e paziente nei nostri confronti; lui è beato perche è puro di cuore; lui è beato perche è operatore di pace in una umanità sempre pronta all’odio e alla violenza; lui Cristo è beato perché perseguitato per la giustizia, che è la fedeltà alla volontà del Padre. Ecco perché, come lui ci dice, quando ci insultano e ci perseguitano e dicono ogni sorta di male per causa sua, come accade anche oggi per molti nostri fratelli, quello è il momento della santità, di rallegrarsi ed esultare, perché grande è la ricompensa nei cieli. In questa unica festa di tutti Santi, gioia per tutta la Chiesa, noi contempliamo la ricompensa che godono per sempre, la ricompensa dell’amore di Dio che li sazia, li consola, che li fa signori del mondo, che li disseta, perche sono figli di Dio, e dove è Cristo risorto sono anche loro, nella luce e nella pace.
Cari fratelli e sorelle, santi per il battesimo e pellegrini sulla via della santità da vivere ogni giorno tra gioie e dolori, camminiamo senza stancarci, andiamo incontro al Signore che viene, le nostre mani nelle sue mani ferite per la nostra salvezza. Egli non illude né delude, egli è la verità per la nostra gioia piena. E voi Santi del cielo, belli e splendidi, raggi di Cristo, amici di Dio, amici nostri, non lasciateci soli nel cammino, stateci accanto, indicateci la vera strada. Noi vogliamo essere come voi, noi vogliamo stare con voi, sia qui sulla terra nella fede, e poi nel cielo con voi nella visione. Lode, gloria e onore a Dio tre volte santo nei secoli dei secoli.