Omelia Pasqua 2024

31-03-2024

 

Miei carissimi battezzati, poiché il Battesimo è il principio. Lo stiamo comprendendo maggiormente proprio in questa veglia pasquale, veglia battesimale ed eucaristica. Nel Battesimo è stato acceso in noi il fuoco nuovo dello Spirito Santo, dalla fiamma del cero pasquale ricevemmo la luce di Cristo, Alfa e Omega, Principio e Fine, dalle piaghe gloriose di Gesù risorto, viste e toccate dagli Apostoli, noi siamo stati guariti dal peccato e dalla morte eterna, il canto dell’Exultet, dell’esultanza in Cristo vivente, è risuonato nella nostra vita, l’ascolto costante della parola di Dio nell’Antica e Nuova Alleanza ci ha guidato e illuminato fino a questa liturgia gioiosa. L’acqua del nuovo fonte ci ha ristorato e lavato per sempre, la grazia di salvezza nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo ci ha segnato per sempre: siamo suoi per sempre, siamo santi per nascita battesimale e siamo chiamati ad essere santi nella testimonianza della vita fino all’ingresso del Paradiso, dove i fedeli risiedono nella gloria con lui. Siamo corroborati e nutriti dall’Eucaristia, presenza reale di Cristo crocifisso e risorto. Siamo i battezzati e cresimati, siamo i cristiani, portiamo il sigillo della croce sulla fronte, portiamo i segni indelebili della passione e della risurrezione del Signore.

Anche quando pecchiamo, e Dio ce ne guardi sempre, anche in quel momento, purtroppo reale, per noi battezzati non tutto è perduto: il Battesimo ci da la forza di rialzarci e di ricorrere alla misericordia di Dio, di convertirci, di pentirci, e lui il Signore vivo e vivente, si piega con compassione e perdono, e risana con il suo Corpo offerto e il suo Sangue versato continuamente nell’Eucaristia della Messa cattolica.

Fu un annuncio strabiliante, inatteso: prima furono loro a ricevere la notizia. Il Maestro l’aveva annunciato più volte che sarebbe stato ucciso e poi sarebbe risorto. Non avevano compreso, non ci avevano creduto: era troppo grande la potenza di Gesù di Nazareth, per credere che sarebbe morto in croce. Era tropo grande il dolore e la paura, quando poi fu crocifisso e sepolto, per credere che l’avrebbero rivisto vivo. Era troppo grande lo stupore e il timore vedendolo fra di loro di nuovo senza pensare che fosse un’allucinazione, un fantasma, un sogno, un desiderio. Eppure la loro mente e il loro cuore dovettero piegarsi all’unica meravigliosa novità della solita storia umana fatta di violenza e di guerra. Era nata una realtà nuova: la risurrezione di Cristo avrebbe cambiato il destino dell’umanità per sempre. Alitò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito Santo”. Certo, senza la dolce forza dello Spirito Santo non potevano reggere il peso di quella novità. Anche noi senza lo Spirito Santo del Battesimo e della Cresima non possiamo reggere la novità di Cristo risorto nell’Eucaristia per la nostra vita risorta.

E allora si strinsero a lui vivo e vivente per i quaranta giorni stabiliti e poi in preghiera con Maria, la madre di Gesù, attesero ancora il segnale per uscire fuori. Il vento impetuoso e le lingue di fuoco, furono riempiti di Spirito Santo uscirono con coraggio e certezza ad annunciare a tutti da Gerusalemme fino i confini della terra: “Cristo Gesù è vivo, Gesù crocifisso è risorto, alleluia”.  C’è ormai speranza e vita nuova per l’umanità vecchia nel male e nell’odio, basta accogliere totalmente Gesù risorto nella propria vita, tutti, dall’infanzia all’età adulta e matura. Nessuno è escluso. Per questo occorre vivere con serietà l’Iniziazione cristiana, sempre catecumeni, sempre neofiti, sempre con Cristo, sempre nella Chiesa, sempre onesti e santi nella società, sempre viandanti in questo mondo e già cittadini del cielo.

Ci dice il Vangelo di questa veglia pasquale che è passato il Sabato, è compiuto l’antico Testamento, ormai è il primo giorno della settimana, è la Domenica: andiamo anche noi al sepolcro, senza timore, poiché Cristo ha ribaltato la grossa pietra che racchiudeva la tomba. Cristo risorto ribalta la pietra che ci tiene oppressi, ci libera e ci fa uscire dalle chiusure che abbiamo dentro o dalle prigioni in cui ci tiene lo spirito del male.

Senza paura entriamo da lui e vediamo con i nostri occhi che lui è risorto, e vivo, trionfa sulla morte c’è un giovane vestito di bianco, un angelo annuncia alle donne discepole la risurrezione. Da quell’alba, e nei secoli, la Chiesa annuncia a tutti, specie agli innocenti e ai perseguitati: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù nazareno, il crocifisso. È risorto. Andate e ditelo. Egli vi precede, lo vedrete, come egli ha detto”. Lo vide Madre Maria piena di gioia, lo videro le donne trepidanti. Dopo il tradimento e il timore, lo videro gli apostoli. Lo vediamo noi nella fede e nella carità, nella sua Parola eterna e nei Sacramenti di grazia.  Lo vediamo nei poveri e negli afflitti, lo vediamo in noi stessi quando dolcemente si comunica alla nostra coscienza e ci consola confermandoci: “Sono vivo, sono sempre con te, non aver paura, abbi fiducia in me, lascia il peccato e cammina con me”.

L’apostolo Paolo, come abbiamo ascoltato, scrive a tutti: “Per mezzo del battesimo siamo stati sepolti insieme a Cristo nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova”.

Ecco miei cari, sacerdoti e fedeli laici, care consacrate, cari giovani cristiani, a cui in quest’anno vogliamo annunciare Christus vivit!, il nostro messaggio di Pasqua: vita nuova, vita nuova, ai popoli e alle persone. Nel peccato c’è l’uomo vecchio, nella guerra un’umanità vecchia, nell’odio e nel rancore, nella vendetta e nella distruzione dell’altro, c’è sempre il Caino antico che alza la clava su Abele innocente, è tutto vecchio, tutto risaputo, tutto terribilmente uguale al passato.

Solo Gesù Cristo è la storia nuova, è tempo di convincerci. Se rimandiamo ancora, potrebbe essere troppo tardi. Con le parole dell’Exultet pasquale ci rivolgiamo al Padre: Cristo, tuo Figlio risuscitato dai morti, stella mattutina che non conosce tramonto, faccia splendere sugli uomini la sua luce serena. Alleluia!