La Quaresima, in questo periodo delicato per l’intera umanità, è tempo di conversione e svolta. I cristiani, nutrendosi al dono della Parola e interpretando la storia alla sua luce, sono chiamati a realizzare le promesse di pace alimentando una cultura di fraternità, dialogo e solidarietà tra i popoli.
S.E. Mons. Francesco Sirufo, nell’omelia del mercoledì delle Ceneri, in Cattedrale ad Acerenza, alla presenza dei seminaristi del Seminario Maggiore di Basilicata, lì convenuti per il ritiro spirituale mensile, guidato dallo stesso Arcivescovo, ha richiamato il senso di un cammino di conversione come momento favorevole per “alimentare” la pace:
La cenere benedetta: un segno di umiltà e di realismo cristiano per abbassare la superbia e la violenza, l’odio e la guerra contro gli altri, per ammansire l’egoismo e l’ira che abitano nel cuore. Un pizzico di cenere sul capo come segno esterno di conversione vera e la fede nel Vangelo di Cristo. La pandemia ci ha dimostrato, e ci dimostra ancora, la cenere che siamo, i carri armati alle porte ci dimostrano quello che noi possiamo ridurre in cenere: solo la carità, la penitenza e la preghiera possono portare pace e conversione al nostro cuore oppresso e inquieto, in nome di Cristo. Gesù Cristo, che è sempre il momento favorevole.