La comunità diocesana, nel giorno dedicato alla Vergine di Lourdes, si è ritrovata al Santuario diocesano di Belvedere in Oppido Lucano, per celebrare insieme al suo vescovo, Mons. Francesco Sirufo, la giornata del malato.
Riportiamo, di seguito, il saluto del direttore dell’Ufficio diocesano della salute, don Francesco Paolo Nardone
Ecc.za nel giorno della memoria liturgica della Madonna di Lourdes la chiesa universale celebra la Giornata mondiale del Malato. Quest’anno viviamo la XXX Giornata e da questo santuario diocesano della Madonna del Belvedere di Oppido, si eleva la preghiera per tutti gli ammalati. Ringrazio lei per l’attenzione al mondo della sofferenza e l’amministratore parrocchiale di Oppido e rettore del santuario per l’ospitalità. Saluto i confratelli sacerdoti, l’Unitalsi della sottosezione di Acerenza, gli ammalati, voi tutti i fratelli e sorelle Il tema scelto per questa giornata di riflessione e di preghiera per gli ammalati è: “Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso”. Al centro del messaggio del Papa il tema della vicinanza, della dimensione personale e insieme comunitaria del farsi carico della malattia, espressa sin dal titolo: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso (Lc 6,36). Porsi accanto a chi soffre in un cammino di carità». Immediato il rimando al tempo che viviamo, alla solitudine che la malattia di per sé produce e oggi accentuata dalle caratteristiche di questa pandemia. Il filosofo Levinas, cita in proposito il Papa nel messaggio pubblicato lo scorso 4 gennaio, diceva che «il dolore isola assolutamente ed è da questo isolamento assoluto che nasce l’appello all’altro, l’invocazione all’altro». Significa che «quando una persona sperimenta nella propria carne fragilità e sofferenza a causa della malattia, anche il suo cuore si appesantisce, la paura cresce, gli interrogativi si moltiplicano, la domanda di senso per tutto quello che succede si fa più urgente». Ecco allora «l’importanza di avere accanto dei testimoni della carità di Dio che, sull’esempio di Gesù, misericordia del Padre, versino sulle ferite dei malati l’olio della consolazione e il vino della speranza». La vicinanza al malato non può risolversi in un’assistenza episodica ma deve svilupparsi in un cammino di carità che porta a crescere nella relazione di fraternità. La memoria liturgica di Nostra Signora di Lourdes, legata ormai in maniera indissolubile alla Giornata Mondiale del Malato, ci mostra, in maniera quasi visibile, lo stretto legame fra l’esperienza della grazia e la conseguente carità fraterna. La grotta di Massabielle è infatti divenuto luogo privilegiato dello Spirito dove sperimentarsi amati da Dio e accendersi di amore per i sofferenti. Termino con le parole di Papa Benedetto XVI con cui dieci anni fa concludeva il messaggio per la XX GMM: “A Maria, Madre di Misericordia e Salute degli Infermi, eleviamo il nostro sguardo fiducioso e la nostra orazione; la sua materna compassione, vissuta accanto al Figlio morente sulla Croce, accompagni e sostenga la fede e la speranza di ogni persona ammalata e sofferente nel cammino di guarigione dalle ferite del corpo e dello spirito”.