Per la prima giornata mondiale dei poveri, S.E. Mons. Francesco Sirufo invita tutta la comunità diocesana ad “amare con i fatti”, strada privilegiata dell’evangelizzazione e della missione ecclesiale. La povertà, soprattutto per i ricchi di superfluo, è una ricchezza umana che può rinnovare il cuore e la vita di quanti naufragano nell’insoddisfazione, nello spreco e nell’indifferenza.
A tutte le parrocchie il vescovo ha chiesto un “fatto” di solidarietà perché la giornata dei poveri richiami l’attenzione alla dimensione della solidarietà della testimonianza cristiana e avvii anche dei processi di rinnovamento e conversione pastorale, così come ha affermato in una dichiarazione per il sito diocesano:
“Cristo, che da ricco ti sei fatto povero, abbi pietà di noi” (liturgia). Nella I Giornata Mondiale dei poveri, prevista da papa Francesco a conclusione del Giubileo Straordinario della Misericordia, invochiamo il Signore che, come buon Samaritano, si china su di noi e fascia le nostre ferite, curandole con l’olio della consolazione e il vino della speranza. Siamo tutti poveri e abbiamo tanto bisogno di Lui. Ci sono ricchi che hanno tutto, ma sono poveri e soli nel cuore. Ci sono poveri che non hanno proprio nulla, ma sono ricchi di gioia: “Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli” (Mt 5,3). La vera ricchezza di tutti è amare, ma non a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità (cfr 1 Gv 3,18), secondo il Messaggio del Papa per la giornata del 19 novembre 2017. Invito a diffonderlo in tutte le comunità e a realizzare almeno un fatto in favore dei bisognosi. “Io sono la verità”, ci rivela Gesù (Gv 14,6) e ci indica la via di questo nuovo Anno Pastorale diocesano sull’annuncio della gioia del Vangelo. Amare con i fatti non risolve tutta la povertà che ci circonda, ma a tutti offre segnali di evangelizzazione, di fraternità e di verità. Nessuno di noi è tanto ricco da non aver bisogno, nessuno di noi è tanto povero da non poter donare".
Tra le situazioni di povertà presenti in diocesi, insieme all’équipe di pastorale giovanile, il vescovo ha scelto di celebrare la Santa Messa di domenica prossima, 19 novembre, presso la Comunità di recupero per tossicodipendenti “Emmanuel” di Siano, per ripartire da un luogo simbolo per i giovani della nostra diocesi, dove la povertà esistenziale “muore” nella fatica del percorso di liberazione, che tanti giovani tentano di percorrere con la speranza di risorgere alla ricchezza di una vita nuova e serena.
In questa eloquente immagine si racchiude la forza dell’impegno cristiano, che, attraverso “fatti di solidarietà”, realizza il riscatto della dignità umana.
L’impegno degli operatori e dei volontari della comunità Emmanuel e della Diocesi di Acerenza, che si adoperano per accogliere e accompagnare “i poveri, feriti dentro” verso la gioia piena, verso la libertà, ha un suo “di più” perché risponde all’invito del Signore ad amare senza misura i poveri che ci stanno di fronte.