Pellegrinaggio diocesano a Roma – Giubileo della Misericordia

22-10-2016

“Il tuo Volto, Signore, io cerco” (Salmo 26,8)

Giubileo straordinario della Misericordia. Arcidiocesi di Acerenza. Pellegrinaggio a Roma, 22.10.2016

Traccia di riflessione per i fedeli di S.E.R. Mons. Francesco Sirufo

Carissimo/a, sei in pellegrinaggio giubilare. Papa Francesco ha indetto questo straordinario Anno Santo per invitare tutti a cercare il Volto del Signore che è Volto di Misericordia. Sei partito per cercare Cristo e incontrarlo nella Città Eterna, Roma, dove i SS. Apostoli Pietro e Paolo hanno testimoniato con il sangue la loro fedeltà alla vocazione di Cristo e al suo Vangelo. Cosi tanti martiri e confessori hanno reso Roma faro luminoso di verità e carità. Nella parrocchia, con l’aiuto del parroco e di altri sacerdoti, ti sei preparato con la preghiera, l’ascolto della parola di Dio, il sacramento della Confessione. Ora sei qui, in piazza S. Pietro, davanti alla Basilica del colle Vaticano: prega ancora, guarda in alto la statua del Redentore e la cupola che si libra nel cielo a richiamarti che siamo tutti in pellegrinaggio verso l’eternità beata con Cristo e i santi, di cui vedi le immagini sul colonnato, che come un abbraccio ti accoglie, segno delle braccia della Chiesa che accoglie tutti i popoli.

Continua a pregare, singolarmente o in gruppo, in attesa dell’arrivo del Papa, il successore dell’apostolo Pietro, costituito da Cristo primo degli Apostoli e roccia su cui è edificata la sua Chiesa. Puoi pregare con il rosario, oppure con le lodi mattutine, con le preghiere del mattino, con la preghiera del Giubileo, con la coroncina della Divina Misericordia o altre preghiere al Sacratissimo Cuore di Gesù, con la lettura e meditazione del capitolo 15 del Vangelo di S. Luca. Se non ricordi le preghiere o non hai con te un libretto, se hai il cellulare predisposto, clicca su internet e le troverai tutte. Prega sinceramente con tutte le altre espressioni che ti sgorgano dal cuore. Dopo tanti disagi per il viaggio, non sarebbe giusto sprecare questo momento in distrazioni e chiacchiericcio.

Ecco il Papa! Si avvicina per i vari settori, forse passerà anche vicino al tuo? Intanto prega per lui, per le sue intenzioni, per la sua missione di Pastore della Chiesa universale, di vicario di Cristo, di Capo del collegio dei Vescovi del mondo. Prega perché le sue parole pronunciate a nome di Cristo, siano accolte nel cuore dei fedeli e degli uomini di buona volontà, siano accolte anche   nella tua diocesi di Acerenza, nelle parrocchie, nelle famiglie. Se riesci a salutarlo da vicino sii grato per questo momento. Se non riesci, manda un sorriso lo stesso e il saluto con la mano o sventolando un foulard : il Papa prega per te e per tutta la Chiesa ogni giorno.

Arriva il momento della catechesi: ti raccogli e fa tua la parola del Papa che oggi ti rivolge, il Padre nostro che sarà pregato da tutti nelle varie lingue, il saluto specifico alla tua Arcidiocesi. Fa attenzione alle parole e all’insegnamento del santo Padre, tienila come traccia per la tua vita. Poi, con la guida dei parroci e degli altri sacerdoti o dei responsabili di gruppo, disponiti in fila per attraversare la Porta Santa della Basilica, per ottenere indulgenza e misericordia dal Padre. Nell’attesa preparati: l’atto di dolore, il confesso, ancora il rosario, l’esame di coscienza. Gesù Cristo è la porta, Gesù Cristo è la via. Attraversa la Porta Santa devotamente, invocando la misericordia divina, ammira la grandiosità della Basilica vaticana, segno della bellezza e grandezza della fede cristiana cattolica. C’è tanta arte, tanto splendore, tanta solennità: è costruita sulla tomba dell’umile pescatore di Galilea. Puoi fermarti in preghiera davanti alla tomba di S. Giovanni Paolo II: proprio oggi ricorre la sua memoria liturgica. Inoltre sosta davanti alla tomba di S. Pietro e proclama il Credo; osserva l’altare della Confessione, cioè del martirio, eretto proprio sulla tomba di S. Pietro; osserva la Cattedra, cioè la Sede dell’Apostolo, segno del suo insegnamento della verità di Cristo; al di sopra, nella gloria del Bernini, l’immagine meravigliosa a vetrata dello Spirito Santo che, con la sua luce eterna, assiste tutta la Chiesa. Puoi anche venerare la famosa statua bronzea dell’Apostolo, consunta nei piedi, per il bacio e la devozione millenaria dei pellegrini. Prega tanto per te, per la tua famiglia, per la parrocchia, per la Arcidiocesi, per i vescovi e gli altri sacerdoti, per il Papa, per la pace, perché il Vangelo e la fede cattolica si diffondano nel mondo per la gioia e la salvezza di tutti gli uomini.

Fai comunità con il tuo parroco, con gli altri pellegrini diocesani. Di pomeriggio, tutti ci ritroviamo al santuario mariano tanto caro ai romani, la Madonna del Divino Amore. Fra prati e spazi verdi, visita il santuario antico con la porta della misericordia, all’antico arco di campagna. Poi entra nella chiesa antica e, adorando il Sacramento, dai lo sguardo alla icona della Vergine con il Bambino: su Cristo e su Maria, scende lo Spirito santo, lo Spirito dell’amore e della misericordia. Adora lo Spirito Santo, che è Signore e da’ la vita e ha parlato per mezzo dei profeti. Puoi riposare un poco, visitare le opere del santuario, informarti sulla sua storia. Ci si ritrova tutti, sacerdoti e fedeli in pellegrinaggio, nella grande e bella chiesa edificata poco sottostante, in uno stile moderno e luminoso, con la cappella del SS. Sacramento per l’adorazione permanente e la sala per la Confessione.

Il Vescovo, prima della S. Messa, offre a tutti l’accoglienza mettendo in evidenza l’aspetto familiare del pellegrinaggio. Infatti ci sono papà, mamme, sorelle e fratelli, nonni, giovani e ragazzi: è un pellegrinaggio di famiglie e di sposi. Al santuario del Divino Amore, nella cripta, c’è la tomba di due sposi santi, i beati coniugi Luigi e Maria Luisa. Hai già visitato la loro tomba: la famiglia dell’uomo e della donna, sposo e sposa con i figli, è un tesoro immenso da non sciupare. Prega insieme al Vescovo e ai sacerdoti per la famiglia cristiana, che sia sempre di più culla di amore, di vita e di fede. Raccogli ancora la tua anima e partecipa alla S. Messa giubilare con l’ Arcivescovo, i tuoi sacerdoti e tutti i tuoi fratelli e sorelle della Arcidiocesi. E’ il momento dell’Eucaristia, l’incontro con il volto di Cristo nel suo vero Corpo e nel suo Sangue prezioso. Ascolta la Parola del Maestro, prevista per questa domenica, ricevi la S. Comunione. Preparati a perdonare chi ti ha offeso, chiedi perdono a chi tu hai offeso, disponi le tue possibilità per le opere di misericordia verso i poveri e i bisognosi.

Dopo la solenne celebrazione, si ritorna a casa, in Diocesi, ai nostri bei paesi e belle cittadine. Porta la gioia, porta il Giubileo, porta una fede più matura e autentica, porta l’amore verso il prossimo. Dopo ogni pellegrinaggio o festa religiosa o domenica qualcosa deve cambiare nella nostra vita, un passo in avanti nella santità cristiana. Non dimenticare la preghiera del Rosario in casa la sera con i familiari, in parrocchia, nelle associazioni, da solo. In questo mese in particolare per i missionari e le missionarie che nel mondo annunciano la verità e la carità di Cristo. Non dimenticare di offrire il pellegrinaggio anche a suffragio dei cari defunti: nelle parrocchie inizia la preghiera a suffragio per loro, in preparazione alla grande solennità di Tutti i Santi e alla commemorazione di tutti i fedeli defunti. Offri i sacrifici e l’esperienza spirituale del pellegrinaggio giubilare per le anime del Purgatorio che pregano per noi e attendono le nostre preghiere per loro.

 

Grazie di cuore per la tua adesione al Giubileo diocesano a Roma: il Signore a termine del pellegrinaggio terreno ti accolga nel santuario del Cielo per tutta l’eternità felice. Ti benedico con affetto.

+Francesco, arcivescovo